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Salviamo le mura del borgo di Acaya

ACAYA-E’ un rarissimo esempio di cittadella fortificata dell’Italia meridionale del XVI secolo, costruita da Giangiacomo dell’Acaya, braccio destro dell’Imperatore Carlo V, un monumento fra i più illustri dell’intero Salento: purtroppo, le sue mura stanno crollando. E’ un lento ma irreversibile processo di disgregamento dei conci di tufo, cominciato già due anni fa, le mura stanno cedendo ai secoli e all’abbandono, attaccate anche dagli arbusti, che contribuiscono al loro disfacimento. Questa situazione ci è stata segnalata dagli abitanti del piccolo borgo, qualcuno dei quali ha anche segnalato abusi edilizi che erano in programma di compiersi, riuscendo così a bloccarli. Ma il Comune sembra impotente nell’arginare questo lento e silenzioso dramma storico: oltre alle mura è crollato anche un ambiente del cinquecentesco convento dei francescani, situato a ridosso della cinta muraria, di fronte alla quale resiste l’ultima torretta di avvistamento di Acaya: abbiamo provato a salirci, ma c’è un vistoso rischio crollo anche qui.

La Soprintendenza è certamente a conoscenza della situazione, ma più passa il tempo e ad ogni nuova ondata di piogge i danni potrebbero diventare definitivi. L’antico borgo di Acaya, di epoca medievale, faceva parte della contea di Lecce già nel XII secolo, ma alla fine del ‘400 con la famiglia Dell’Acaya assurge a ruolo di baluardo contro i Turchi nella difesa di Lecce e del Salento, vi fu costruito il poderoso castello, l’unica struttura che è stata in effetti salvata coi restauri: occorrerebbe però un intervento che metta in sicurezza anche tutto ciò che rimane del resto della città, un pezzo di storia epocale di questa terra.

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