LECCE- In capo a Stefano Ciardo, ex presidente del Consiglio comunale di Lecce, resta la condanna a due anni di reclusione per aver impiegato i soldi del Comune in acquisti personali. La Corte di Cassazione ha rigettato, ridendolo infondato, il ricorso con cui era stata impugnata la sentenza della Corte d’appello di Lecce.
I fatti risalgono al 2004: Ciardo partecipò alla Bit di Milano facendosi poi rimborsare dal Comune 173 euro per una cena in un noto ristorante, dove si era recato in compagnia di due persone estranee all’amministrazione comunale. Per questo, il reato inizialmente qualificato come abuso d’ufficio venne trasformato in peculato, mentre Ciardo è già stato condannato per truffa a sette mesi di reclusione, pena sospesa, per altre spese sostenute sempre in quei giorni e poi rimborsate da Palazzo Carafa, come l’acquisto di due costumi da bagno, manicure e massaggi.