VEGLIE- Condanna in appello per i due imputati nel processo sui presunti illeciti legati alla vicenda del sansificio di Veglie. I giudici non solo hanno ribaltato la precedente sentenza, condannando ad un anno e due mesi con pena sospesa il legale rappresentante della “oli Salento”, Luigi Panarese e Antonio Anglano, dirigente del comune di veglie, ma hanno anche disposto la confisca dell’intera area di circa 90 mila metri quadri. I due sono stati condannati per falso. Prescritto il reato di lottizzazione abusiva
Il progetto, presentato dalla “Oli Salento” che prevedeva la costruzione di un impianto per il trattamento della sansa vergine, riconvertendo un pomodorificio e destinando l’immobile alla prodizione e commercializzazione del “nocciolino”, in area qualificata dal piano urbanistico come agricola e inserita nel parco del Negramaro, fu bocciato dal Consiglio di Stato.
Numerosi furono gli esposti delle associazioni ambientaliste contro lì’opificio ritenuto dannoso, insostenibile ed incompatibile con il territorio.