NARDO’- A concretizzare l’ipotesi di reato di truffa ai danni dell’amministrazione di Nardò sono le immagini registrate dalla telecamera fissa posizionata nei corridoi della sede del comune. Le riprese mostrano il capitano della Polizia municipale Nicola dell’Angelo custode mentre entra nell’ufficio per poi uscirne dopo pochissimi minuti. È solo, ma, secondo le indagini, avrebbe timbrato anche per la sua collega Maria Antonietta Carriero.
Per i due agenti in servizio presso la polizia municipale di Nardò, 64 anni lui, del posto, 50 anni lei, di Arnesano, è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini coordinate dal pm Emilio Arnesano e condotte dai carabinieri di Nardò.
I capi d’imputazione contestati sono la truffa in concorso, falso, e peculato per la carriera, accusata di aver utilizzato l’auto di servizio per motivi personali che nulla avrebbero a che fare con il suo incarico. Le indagini sono partite dopo un esposto un anonimo e sono consistite in pedinamenti e registrazioni video, oltre che il raffronto tra gli orari di servizio dai quali sarebbe emerso che più volte il capitano timbrava il cartellino al posto dell’assistente, per coprire ritardi e assenze.
17 gli episodi contestati, tra il 2015 e il 2016, compreso il giorno di natale per farle percepire lo straordinario. Gli indagati attraverso i propri legali presenteranno naturalmente la loro versione dei fatti. Intanto il sindaco Pippi Mellone sta valutando il da farsi, considerando che il decreto legge della riforma madia prevede il licenziamento lampo.
