Cronaca

Villa condonata sugli scogli? La proposta: “I proprietari restituiscano l’area”

GAGLIANO- Restituire quel tratto di costa alla libera fruizione, fare un atto di coraggio civico: demolire piuttosto che ultimare il cantiere della villetta su due piani che fa a cazzotti con il paesaggio. Rinunciare, insomma, ad un pezzetto tutto per sé proprio in quel punto, a due passi dal Ciolo, e restituirlo alla bellezza collettiva. È la proposta che l’associazione Sos Costa Salento avanza ai proprietari dell’immobile che un ecomostro lo è a tutti gli effetti, un pugno nell’occhio ai margini del sentiero mozzafiato delle Cipolliane, lungo il quale è stato costruito abusivamente 32 anni fa e condonato tre anni fa.
L’invito ai proprietari, stimati professionisti di Corsano, è, innanzitutto, quello a incontrarsi e valutare insieme l’idea, per correggere di fatto, nel concreto, un errore sanato solo sulla carta, con un condono edilizio arrivato nel febbraio 2013 dal Comune di Gagliano del Capo.

Dietro quella costruzione abusiva, c’è una storia che ha dell’incredibile. Nel 2005, infatti, il Tribunale di Lecce- Sezione di Tricase aveva emesso una sentenza riportante l’obbligo di demolizione, mai eseguito. Non solo. Bocciata una prima richiesta di sanatoria nel 1998, l’istanza è stata riformulata e, nonostante l’ok del Comune, si è scontrata con il diniego della Soprintendenza, per la quale, in quella fascia a meno di 120 metri dal confine del Demanio Marittimo, nel 1984, anno di costruzione, vigeva un vincolo di inedificabilità assoluta.

Un dettaglio, per il Tar di Lecce, che ha annullato quel niet, sostenendo che la Soprintendenza si fosse spinta troppo oltre: in sostanza, a suo avviso, non poteva entrare nel merito della vicenda, stabilire se quella casa potesse stare lì, su quegli scogli, oppure no, perché questo lo aveva già valutato il Comune con il suo parere positivo. E questo nonostante le motivazioni alla base di quel parere fossero piuttosto bizzarre: l’ok al condono, infatti, è arrivato perché quel villino su due piani è stata considerata una “modesta abitazione” non contrastante con le norme del Putt regionale, anche perché l’immobile è stato costruito prima. E poi perché tanto, intorno, ci sono già “limitrofe costruzioni similari dislocate lungo la fascia costiera”.Insomma, liberi tutti. A maggior ragione, ora, si chiede un atto di responsabilità individuale.

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