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Il potenziale dimenticato: il dormitorio della stazione attende nuova vita

GAGLIANO DEL CAPO- Potrebbe diventare un fulcro di attività dalla ricaduta non indifferente: un ostello per giovani, una struttura ricreativa e ricettiva aperta tutto l’anno, una residenza per anziani e disabili. Ha un potenziale enorme. Ma ingabbiato nella dimenticanza. L’ex dormitorio dei ferrovieri, nella stazione Fse di Gagliano del Capo, è un simbolo del Salento che potrebbe reinventarsi ma che è fermo.

Una struttura enorme e in buono stato, dismessa da almeno 15 anni. Impossibile non notarla per chiunque arrivi in paese: con le sue facciate rosse, i suoi tre piani, la storia che qui tutti ricordano e che proprio non riesce a riprendere a camminare, nonostante a pochi passi, al primo piano della stazione, ci sia uno degli esempi più importanti in Puglia di rigenerazione di spazi pubblici, con Lastation, progetto vincitore del bando regionale “Mente locale”.

La Regione Puglia aveva pensato di inserire anche l’ex foresteria in quella tornata, ma ha dovuto fare un passo indietro: troppo pochi i soldi messi a disposizione, diecimila euro, per consentire la manutenzione anche solo ordinaria dell’immobile.

Da allora, nessun altro passo in avanti. All’interno, ci sono ancora letti incellophanati e mai usati e altri mobili: al piano terra, ci sono sei stanze e un ampio atrio; altre dodici camere al primo piano, altrettante al secondo. Poi, ci sono gli scantinati, dove per un periodo è stata attiva anche la cucina comune. Una struttura concepi

ta a mo’ di ostello, con bagni in comune su ogni livello e una 30ina di posti letto in totale.Doveva essere il dormitorio per i ferrovieri delle Fse che avrebbero dovuto trascorrere la notte a Gagliano, stazione capolinea di tutte e due le tratte ferrate che giungono nel punto più a sud della Puglia. Per questo la struttura venne costruita nel 1974, accanto alla casa cantoniera , al magazzino merci e al fabbricato viaggiatori dei primi del Novecento.

Se proprio a corto di idee, che comunque ci sono se la Regione decidesse di fare un bando ad hoc per l’assegnazione, per poter prendere spunto c’è anche una recente tesi di laurea (anno 2014), conservata nella Biblioteca centrale di Architettura del Politecnico di Torino e relativa proprio al riuso e rifunzionalizzazione del complesso ferroviario di Gagliano (Chiarello, Chiara Riuso e rifunzionalizzazione del patrimonio dismesso: ipotesi di riqualificazione energetico-ambientale di un complesso ferroviario in Puglia. Rel. Manni, Valentino and Tosoni, Piergiorgio. Politecnico di Torino, Corso di laurea in Architettura , 2014).

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