PARABITA- Trema il Comune di Parabita, ora “sorvegliato speciale” a tutti gli effetti: per la verifica di eventuali infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale, è arrivata la svolta. In mattinata, i carabinieri hanno notificato al sindaco Alfredo Cacciapaglia l’atto con il quale viene informato dell’insediamento della commissione istituita dalla Prefettura di Lecce con poteri di accesso ai fini di un eventuale scioglimento straordinario per mafia.
Il passo in avanti annunciato dal prefetto Claudio Palomba ai nostri microfoni due settimane fa, dunque, è stato fatto. E arriva a poche ore dal ritorno in libertà dell’ex vicesindaco Giuseppe Provenzano, ai domiciliari da dicembre, quando è stato arrestato nell’ambito dell’operazione Coltura con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. È quell’inchiesta ad aver restituito al Salento un quadro allarmante sul consenso dato alle organizzazioni criminali, come Palomba ha avuto modo di sottolineare solo qualche giorno fa.
La commissione istituita dal prefetto, a cui l’incarico è stato attribuito direttamente dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, è composta da un dirigente prefettizio e due esperti in materia economico-finanziaria, supportati da uno staff di forze di polizia.
Ha il compito di scandagliare tutti gli atti dell’amministrazione Cacciapaglia, che resta comunque pienamente operativa. L’obiettivo è verificare se ci siano elementi tali da dare sostanza all’ipotesi di un effettivo condizionamento della Sacra corona unita nell’attività amministrativa. Nelle intercettazioni telefoniche registrate dai Ros di Lecce, il vicesindaco Provenzano si era autodefinito il “santo in paradiso” del sodalizio criminale che fa capo a Marco Giannelli, clan a cui avrebbe elargito contributi economici e procurato posti di lavoro, in cambio del sostegno elettorale alle amministrative 2015. Il processo penale si aprirà il prossimo 19 settembre.