SAN CATALDO- Avviso di conclusione delle indagini circa l’inchiesta sul lido Salapia di San Cataldo. Sei gli indagati, tra funzionari comunali e un imprenditore, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, falso e abusivismo edilizio.
La vicenda ha avuto inizio nel 2013. Lo stabilimento realizzato dal comune di Lecce, aprì i battenti nel 2010 e la gestione fu affidata ad una cooperativa di dipendenti comunali. Qualcosa però non quadrava, tanto che tre anni più tardi, la Guardia costiera decise di effettuare un sopralluogo. L’attività di controllo, condotta dagli uomini dell’ufficio Circondariale Marittimo di Otranto rilevò nel lido la posa di più di 140 sacchi in geotessuto e abusivismi demaniali ed edilizi per circa 240 metri quadrati tra fabbricati in legno, pontile in legno con passerella e strutture di copertura e ombreggiamento in legno. Da qui il sequestro dello stabilimento e le successive indagini, che hanno portato al coinvolgimento di 5 funzionari di Palazzo Carafa e di un imprenditore.
Si tratta di Claudia Branca, dirigente del settore lavori pubblici del Comune di Lecce, Fernando Maggiore, funzionario del Comune di Lecce e gestore dello stabilimento, nonchè presidente pro tempore della cooperativa dei dipendenti comunali; Giancarlo Pantaleo, responsabile tecnico dell’ufficio demanio marittimo del comune di Lecce, Pasquale Gorgoni responsabile del settore patrimonio mobiliare e immobiliare, Luigi Maniglio, dirigente del settore pianificazione e sviluppi del territorio e Giancarlo Saracino, legale rappresentante della ditta “Saracino Costruzioni”
Ora gli indagati, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, falso e abusivismo edilizio, hanno venti giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati o per produrre memorie difensive, prima che il pm formalizzi la richiesta di rinvio a giudizio.
