Cronaca

Virus Zika: “Nessun allarme ma solo attenzione”. Le raccomandazioni dell’osservatorio epidemiologico

LECCE-  Anche nella regione Puglia è stata diffusa una circolare redatta dall’Osservatorio Epidemiologico sul virus Zika, trasmesso attraverso la puntura di zanzare infette. Nelle raccomandazioni, l’Osservatorio sottolinea: “Non c’è nessun allarme, ma solo attenzione”.

In Italia, infatti, “il rischio è limitato ai viaggiatori internazionali diretti o provenienti dai Paesi nei quali si è diffuso il virus: Brasile, Capo Verde, Colombia, El Salvador, Guyana francese, Honduras, Martinica, Messico, Panama, Suriname e Venezuela. Particolare attenzione è richiesta alle donne in gravidanza per le quali è consigliato, se possibile, il differimento del viaggio: l’infezione nelle donne gravide è potenzialmente associata a casi di microcefalia.

Le raccomandazioni per coloro che si recano nei posti dove il virus si è diffuso sono molto semplici: usare prodotti repellenti per insetti, indossare abiti di colore chiaro e che coprano la maggior parte del corpo, dormire il luoghi protetti da zanzariere. Ai donatori di sangue e delle banche del seme è richiesta la sospensione temporanea per 28 giorni. Eventuali sintomi che dovessero comparire a tre settimana dal ritorno vanno comunicati al proprio medico di famiglia. La maggior parte delle infezioni è asintomatica e la malattia si risolve spontaneamente dopo 2-7 giorni mentre il periodo di incubazione va dai 3 ai 12 giorni”.  Le infezioni sintomatiche sono caratterizzate da febbre lieve, artrite e artralgie, cioè dolore delle articolazioni, reazioni cutanee, congiuntivite ad entrambi gli occhi.

“Non c’è nessun allarme – dice Giovanni Gorgoni, Direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia – l’Osservatorio ha redatto una circolare che abbiamo diffuso a tutte le Asl e agli Enti del territorio per avere una comunicazione uniforme, diretta e immediata. I cittadini che hanno dubbi o che devono recarci o provengono da uno dei paesi nei quali il virus risulta diffuso, possono fare riferimento al proprio medico di famiglia o al Dipartimento di prevenzione della propria Asl di appartenenza”.

“In questo momento ci limitiamo ad alzare il livello di attenzione – dice Cinzia Germinario, Direttore dell’Osservatorio Epidemiologico regionale – i casi sospetti vanno comunicati al proprio medico mentre la diagnosi di conferma deve essere effettuata dal Centro Regionale di riferimento per le Arbovirosi. Tuttavia è bene sottolineare che in Italia non sono mai stati segnalati casi autoctoni, ma solo casi importanti: nel marzo del 2015 sono stati registrati su viaggiatori provenienti dal Brasile (3 a Roma e 1 a Firenze), risolti positivamente”.

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