Cronaca

Case e una barca comprati con i soldi percepiti indebitamente per i bambini della comunità: maxi sequestro

GALATINA –Con i soldi, indebitamente percepiti, destinati ai bambini ospiti della casa famiglia hanno comprato case, terreni e anche una barca per 1.370.000 euro. Questa l’accusa che scatena un nuovo terremoto sulla vecchia gestione della comunità educativa per minori “L’aquilone” di Galatina, già finita nell’occhio del ciclone per maltrattamenti, quando l’allora direttore responsabile Bruno Dollorenzo finì agli arresti domiciliari. Dall’operazione del 2014, con le indagini condotte dai carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria, emersero maltrattamenti nei confronti dei ragazzini.
Ma le indagini, si disse già allora, non erano affatto concluse. Si concentrarono sul denaro che percepito per ogni ragazzino ospite. Ed oggi è la Guardia di Finanza a presentare il conto. I militari del Nucleo di Polizia Tributaria, dopo un’indagine coordinata dal PM Stefania Maria Mininni, hanno eseguito il sequestro preventivo di di beni mobili e immobili, e di denaro riconducibili a due cooperative di utilità sociale cui faceva capo la comunità galatinese, e ai loro gestori. Si tratta di Dollorenzo, di sua moglie e della madre di lei.

Ed è scattata la denuncia dei responsabili delle cooperative per il reato di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e malversazione in danno dello Stato. La Finanza ha indagato sulla gestione finanziaria della struttura, perché destinataria di contributi pubblici erogati da numerosi comuni (Aradeo, Cutrofiano, Galatina Campi Salentina, Cavallino, Corigliano d’Otranto, Francavilla Fontana, Latiano, Leverano, Maglie, Melpignano, Otranto, Salice Salentino, San Cesario), che hanno usufruito del servizio di affido residenziale di minori.

Le fiamme gialle hanno subito riscontrato irregolarità nella richiesta e gestione dei fondi erogati per l’attività, che risultava gestita da due cooperative sociali di Galatina, riconducibili alla stessa famiglia, le quali, senza le necessarie autorizzazioni regionali e comunali, avevano svolto illecitamente l’attività al fine di percepire indebitamente i contributi erogati dai comuni dal 2008 al 2013 per un importo pari ad 1.370.826 €.

Dagli accertamenti bancari sui conti dei responsabili della struttura è emerso anche che i rappresentanti legali pro tempore delle cooperative avevano anche distratto una rilevante parte dei contributi indebitamente conseguiti utilizzandoli per fini personali, e comunque diversi da quelli cui erano destinati. Acquisto di immobili, prelievi in contante per oltre 300.000 euro, sempre a fini personali o per rimpinguare le disponibilità economiche sui conti bancari riconducibili agli indagati.

Dalle indagini svolte, sono emerse, a carico delle cooperative, evidenti responsabilità amministrative derivanti dalla mancata adozione ed attuazione “di modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire il reato commesso da parte dell’organo dirigente nonché per l’inosservanza dei propri doveri di direzione e vigilanza e traendo da tale condotta delittuosa un illecito profitto”.

Sulla scorta degli elementi acquisiti, ravvisando la sussistenza di gravi indizi per il reato di “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”, il Giudice per le indagini preliminari Simona Panzera ha emesso il decreto di sequestro preventivo per equivalente, sul patrimonio delle cooperative e dei suoi rappresentanti. Al momento sono stati apposti i sigilli a 5 immobili e 6 terreni a Galatina e Sogliano Cavour, tra uliveti, orti e ficheti; una imbarcazione da 12 metri ormeggiata nel porto di Gallipoli e disponibilità finanziarie depositate su conti correnti pari a circa €110.000.

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