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Neanche un leccese tra i Comuni ricicloni, in 7 invece tra “gli indifferenti”

LECCE-  Non c’è un solo Comune leccese tra quelli “Ricicloni” individuati da Legambiente Puglia come i più virtuosi in relazione alle percentuali di raccolta differenziata, superiori alla soglia del 65 per cento. Compaiono, invece, tra “Gli indifferenti”, tra coloro che, nei primi nove mesi del 2015, non hanno raggiunto neppure il 10 per cento o non hanno effettuato alcuna registrazione sul portale Rifiuti e Bonifica della Regione Puglia. Tra i 32 che rientrano in questa categoria ci sono anche la città di Lecce, oltre a Poggiardo, Presicce, San Cassiano, Scorrano, Vernole e Gallipoli, oltre ad Avetrana, Palagianello e Martina Franca, nel Tarantino. C’è solo Leverano, invece, tra i dieci Comuni che hanno ricevuto la Menzione Speciale Teniamoli d’Occhio per aver raggiunto nei primi nove mesi del 2015 una media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 60% di RD.

È la fotografia durissima emersa nel corso dell’ottava edizione: «In Puglia siamo ancora lontani da una gestione sostenibile dei rifiuti. I Comuni ricicloni – ha detto Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – continuano a rimanere purtroppo una piccola minoranza e la nostra regione rimane ancorata a una gestione dei rifiuti novecentesca, troppo legata all’uso della discarica dove finisce il 75% dei rifiuti urbani e ciò anche a causa dei continui rinvii e della rimodulazione dell’ecotassa, che avrebbe dovuto penalizzare economicamente l’interramento dei rifiuti».Puglia, dunque, dietro anche alla Campania.

Tra chi supera il 65 per cento di differenziata, ci sono soprattutto Comuni baresi e foggiani (primo posto a Rutigliano, seguono poi Motta Montecorvino con il 74,7%, Troia (70,8%), Casalvecchio di Puglia (70,3%), Cellamare (70,2%)), ma si difendono bene alcuni tarantini, come Monteparano (71,8%) che è terzo, Crispiano (69,9%) e Sava (68,1%), e brindisini, tra cui Fasano (70,2%), Latiano (68,2%), San Vito dei Normanni (66,8%), Erchie (66,5%), San Michele Salentino (66,4%), San Pancrazio Salentino (66%), Torre Santa Susanna (65,1%).

“Per quanto la regione Puglia sia stata la prima in Italia a dotarsi di un Piano rifiuti – ha dichiarato Domenico Santorsola, Assessore alla Qualità dell’Ambiente Regione Puglia – non posso negare la presenza di emergenze. Lo scorso ottobre la Giunta regionale ha approvato definitivamente il Piano d’azione per i fondi di Sviluppo e Coesione, nel quale sono previsti circa 21 mln di euro per il cofinanziamento di 5 impianti di compostaggio in altrettante province della Regione e, sempre in materia di organico, 38 Comuni al di sotto dei 4mila abitanti hanno ottenuto di accedere ai finanziamenti per il compostaggio di comunità per un totale che sfiora gli 8,5 mln di euro”.

La strada però è ancora lunga.

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