TARANTO – Arrestati con le accuse di concorso in estorsione ed usura. Con questa motivazione due persone, padre e figlio, sono stati “ammanettati” a Taranto dai carabinieri. Il provvedimento cautelare, emesso dal gip Valeria Ingenito, è scaturito dalle indagini dei militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Marina, coordinati dal sostituto procuratore Ida Perrone.
In carcere sono stati rinchiusi Palmiro e Angelo Filippelli, rispettivamente di 62 e 42 anni, già noti alle forze di polizia. L’indagine, nata da una denuncia sporta lo scorso agosto da un dipendente del Ministero della Difesa, ha accertato che padre e figlio, a fronte di un prestito effettuato nel maggio del 2012 di 7mila euro, pretendevano la restituzione del doppio della somma pattuita, per poi arrivare, con violenza e minacce, anche di morte, alla somma finale di oltre 31mila euro. Inoltre, la vittima ed i suoi familiari, sono stati aggrediti verbalmente e minacciati.
Nell’abitazione dei due arrestati, durante la perquisizione, sono stati sequestrati 6mila euro ed una modica quantità di hashish.