MONTESARDO – I carabinieri hanno stretto il cerchio attorno ai malviventi che con il con volto travisato, muniti di tre fucili ed un coltello, lo scorso 15 marzo rapinarono in casa un anziano di Montesardo. Le indagini, complesse, hanno portato all’identificazione di quattro individui, più uno già agli arresti domiciliari.
Quella notte i malfattori dopo aver aggredito l’uomo nel giardino della sua abitazione, lo costrinsero a disattivare l’allarme per poi legarlo ad una sedia della cucina. Il colpo fruttò solo 50 euro, alcuni cellulari, computer e altri piccoli elettrodomestici. Terminata la rapina, si allontanarono frettolosamente con l’auto del malcapitato. Vettura ritrovata abbandonata poco dopo dagli stessi investigatori.
A portare sulle tracce dei malviventi è stata proprio la sim di uno dei telefonini rubati.Proprio dall’esame dei tabulati , gli investigatori sono risaliti ad un marocchino di 20 anni. Perquisita la sua abitazione, hanno ritrovato un rasoio elettrico che la vittima della rapina ha riconosciuto come proprio. Il giovane, accompagnato in caserma, insieme al fratello ha confermato di aver partecipato alla rapina di quella sera , insieme ad uno zio, anche lui, 20enne. Nell’abitazione di quest’ultimo i carabinieri hanno rinvenuto altri elementi utili alle indagini. I tre, a questo punto alle strette, hanno riscostruito l’intera vicenda: sarebbero stati contattati da un loro amico (il giovane ora agli arresti domiciliari), Luigi Rizzello che avrebbe proposto loro di compiere la rapina, rassicurandoli di conoscere bene le abitudini dell’anziano.
