SANTA CESAREA- Le immagini raccontano più di tante parole l’inferno di fuoco che nel pomeriggio ha divorato un ettaro e mezzo di pineta e cinque di campagna incolta. Tornano le fiamme, come ogni anno, a Santa Cesarea Terme, lungo la litoranea per Otranto, a due passi da Porto Badisco.
Intorno alle 13.45, le chiamate ai vigili del fuoco hanno segnalato le colonne di fumo. Ci ha messo poco il rogo a svilupparsi, complice anche il vento che lo ha agevolato, lì nella parte più alta del promontorio che guarda verso Torre Sant’Emiliano.
Per domarlo è stato necessario l’intervento di due fire boss provenienti da Grottaglie. Il primo ha effettuato dodici lanci, il secondo otto. Senza quei getti d’acqua, certamente il danno sarebbe stato ancora maggiore.
Difficile, decisamente, raggiungere a piedi e con i mezzi da terra quella zona, troppo impervia. Anche le macchine attrezzate hanno avuto difficoltà a barcamenarsi tra i tratturi e le rocce.
Per quattro ore hanno lavorato senza sosta tre squadre dei Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Lecce e del Distaccamento di Maglie, gli uomini del Corpo Forestale di Tricase che hanno coordinato le operazioni di spegnimento con i colleghi di Otranto, quattro squadre dell’Arif e due della Protezione Civile di Marittima, il cui personale ha scattato queste foto eloquenti.
Ecco cosa resta: tronchi anneriti e pini spezzati in due sotto i colpi del fuoco. Alle 17.30, l’incendio è stato spento. Sono iniziate, poi, le operazioni di bonifica, per controllare e raffreddare il terreno, per evitare che altri focolai possano ravvivarsi e ricominciare a divorare ancora quel pezzo di territorio che è anche il limite del Parco regionale Otranto-SM.di Leuca.
