VILLA CONVENTO- Aveva 62 anni l’ingegnere leccese che si è tolto la vita con un colpo di fucile e il cui corpo è stato trovato in mattinata a villa convento. Ha scelto di farlo in una struttura di sua proprietà un tempo adibita a call center, ma ormai in disuso. I carabinieri della Scientifica, arrivati sul posto appena è scattato l’allarme, lo hanno trovato tra scrivanie ormai impolverate e qualche arredo da ufficio.
La morte , probabilmente risale al 24 maggio, ma il corpo è stato scoperto solo in mattinata. Accanto un biglietto dell’autobus usato per arrivare da Lecce a Villa Convento, che riporta quella data.
C’era anche il certificato del porto d’armi per il fucile, arma quindi legalmente detenuta ed un biglietto: una preghiera a chiunque avesse ritrovato il suo corpo ad avvertire il fratello e i due figli, tutti residenti fuori dalla Provincia di Lecce, e la richiesta di non diffondere le sue generalità alla stampa, motivo per cui abbiamo deciso di non pubblicare il nome di quella che potrebbe essere l’ennesima vittima di una crisi che attanaglia il mondo imprenditoriale. Se alla base della decisione ci siano problemi di natura economica saranno le indagini a stabilirlo, ma il fatto che abbia scelto di farlo proprio in una struttura dismessa potrebbe essere un messaggio anche se nel biglietto d’addio non si fa riferimento a questo, il pensiero corre all’episodio accaduto l’8 maggio nella zona industriale di Lecce. Anche in quel caso il titolare di una nota azienda si tolse la vita .