LECCE- Ci sono 27 nuovi ex lavoratori in attesa di risposte da parte delle istituzioni: sono gli ex dipendenti della Vit, la società che ha svolto per conto del comune di lecce le ispezioni sugli impianti termici sino a giugno del 2014. Alcuni rappresentanti sindacali e alcuni consiglieri regionali hanno incontrato nelle scorse ore il presidente Gabellone per la situazione di stallo che si è venuta a creare dalla fine appalto .
Lo scorso anno il comune di Lecce ha deciso di non espletare più il servizio, demandandolo alla regione che, a sua volta, lo ha affidato alla provincia. Tutto ciò avveniva in un tavolo di concertazione tenutosi il 5 settembre 2014 presso la sala giunta comunale di Lecce e dopo aver consultato le parti in causa, cioè gli stessi lavoratori, i sindacati, ed i rappresentanti della la regione, della provincia e di Nuova Salento Energia (società che espleta lo stesso servizio in provincia), con l’intento di salvaguardare lo stato occupazionale dei 27 lavoratori che , nonostante la lunga esperienza acquisita in 15 anni di servizio per conto de comune di lecce, sono ad oggi disoccupati .
A distanza di quasi un anno i lavoratori si chiedono come mai, pur essendo stato espletato l’iter burocratico previsto, la provincia non abbia ancora provveduto ad attivare il servizio di verifica sullo stato degli impianti nel comune di Lecce, servizio che si AUTOFINANZIA da sempre.
Il presidente Gabellone, non avrebbe, dicono i rappresentanti dei lavoratori, ritenuto formale l’atto con il quale la regione ha affidato il servizio alla provincia, poiché firmato da un dirigente e non emanato dalla giunta regionale , affermando che il servizio potrebbe essere svolto da Nuova Salento Energia con il personale già in carica. un’ affermazione che ha destato molta preoccupazione. Il dirigente della regione firmatario dell’atto, interpellato, ha precisato che nell’iter previsto per l’affidamento è stato rispettato. E dunque, si chiedono, gli ex Vit, Qual è l’ostacolo che impedisce di riprendere il servizio?
