Politica

PD, Emiliano: “In questi anni maggioranza allo sbando, se vinco lascio segreteria. Sanità Ko”

BARI-L’ultima occasione per ribadirlo è stata la legge sulle emissioni odorifere proposta in Commissione che se confermata dal Consiglio, non renderebbe più possibili i rilievi tecnici dell’Arpa ogni qualvolta si verificano emissioni odorifere, soprattutto di gas e idrocarburi. Proporre o votare a favore di quella legge, per Michele Emiliano, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, è l’effetto di una “maggioranza virtuale” in cui i consiglieri regionali sono stati abbandonati a se stessi. “In realtà il centrosinistra in questi anni – ha detto Emiliano – ha avuto una maggioranza molto virtuale. Parliamoci chiaro, l’unità della coalizione nell’attuale Consiglio è stata scarsa, si sono curati poco i consiglieri regionali e quando i consiglieri regionali sono abbandonati a se stessi probabilmente hanno anche delle derive come quella sulle emissioni. Forse non si sono resi conto per mancanza di interlocuzione delle conseguenze della loro scelta, per altro non discussa da nessuna parte”.

E un altro effetto è stata una sanità da fondo della classifica. Ecco perché – ha spiegato poco prima di riunire i sindaci chiamati a raccolta – avocherà a sé la delega alla sanità. “Donato Pentassuglia – ha detto l’ex sindaco di Bari – si sta battendo come Leonida alle Termopili, ma purtroppo Leonida con i trecento ha dovuto soccombere. Non me ne vogliano coloro che si sono misurati con il compito di governare la Sanità ma la classifica delle Regioni sui servizi sanitari è quella, la si può solo cambiare lavorando nel futuro. Non c’è alternativa”.

Quanto alla legge sulla parità di genere bocciata dal Consiglio – ha aggiunto Emiliano, produrrà effetti non appena bisognerà formare la giunta. Lo Statuto impone che sia composta da metà uomini e metà donne, ma senza una garanzia sulla loro elezione in consiglio si rischia di formare una squadra in contrasto con lo statuto. Ultimo passaggio è proprio sui sindaci convocati. Ognuno di loro – ha detto Michele Emiliano – deve avere il numero di cellulare del presidente e per quanto possibile confrontarsi continuamente. Quanto a lui, nei prossimi due mesi sarà meno segretario di partito e più candidato. E se eletto, lascerà la guida dei democratici al successore.  

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