LECCE- Interrogatorio di garanzia, nelle scorse ore per tre dei quattro fratelli De Lorenzis, Pasquale, Saverio e Piero, arrestati nell’ambito dell’operazione “Clean game” della Guardia di Finanza, durante il quale hanno respinto ogni accusa ed hanno spiegato alla presenza dei propri legali, Gabriella Mastrolia e Francesco Fasano come abbiano sempre agito nel rispetto delle regole. Hanno dichiarato di non far parte di alcun sodalizio mafioso, e che le loro società hanno sempre installato apparecchi leciti.
L’operazione delle fiamme gialle che ha portato all’arresto di 27 persone, ha consentito di smantellare un’organizzazione che usava metodi mafiosi per monopolizzare il settore dei videogames. Non solo: i software di alcune macchinette venivano modificati in modo da non far vincere mai il giocatore, truffando così, oltre agli avventori dei locali in questione, anche lo Stato.
Due i gruppi criminali finiti nell’indagine. Il primo, secondo gli investigatori, riconducibile a Salvatore De Lorenzis, l’imprenditore dei videogames di Racale; arrestati anche i tre fratelli Pietro Ilario, Pasquale Gennaro e Saverio. Il gruppo “si avvaleva di metodi mafiosi posti in essere da alcuni affiliati storicamente vicini ai noti clan Troisi di Casarano, e Padovano di Gallipoli”.
Tra i reati contestati c’è il 416 bis, l’associazione mafiosa, che si contraddistingue per l’uso “della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva”