LECCE- Non c’è due senza tre. Tre come le stagioni in cui il Lecce sta cercando di uscire dalle sabbie mobili della lega pro, tre come il numero di allenatori alternatisi alla guida tecnica della squadra nel primo e terzo anno, tre i come i punti che la squadra vuole e deve conquistare per dare risposte concrete alle aspettative dei tifosi e della società che ha appena ultimato i correttivi in fase di calciomercato. Il numero tre dunque è ricorrente nella storia recente del Lecce. La società giallorossa riparte e lo fa affidandosi a Bollini fresco di presentazione e già catapultato con testa e gambe sul rettangolo verde. Il tecnico di cui si fa un gran parlare quale tra i migliori degli emergenti, non ha molto tempo a disposizione per preparare la sfida con il Savoia in programma domenica pomeriggio, ma ha già iniziato ad impartire le prime nozioni del suo 4-3-3, sistema di gioco che è sembrato piu’ congeniale alle corde dei giocatori a disposizione. Intensità e movimenti sono alla base del credo calcistico di Bollini che potrà attingere a piene mani anche alle potenzialità dei nuovi arrivati, giocatori decisamente piu’ giovani, con tanta benzina nelle gambe e grandi motivazioni per fare bene.
La scelta di Bollini sulla panchina potrebbe anche essere dipesa da una progettualità che va in tale direzione, puntare maggiormente sui giovani e su chi come Bollini appunto, è abituato a lavorare con i giovani. L’inserimento e il supporto di qualche senior potrebbe garantire il giusto mix. Ma è d’obbligo usare il condizionale perché la stagione in corso ha ampiamente dimostrato che di scontato in casa Lecce non c’è nulla. Così come nulla c’è di seriamente compromesso se non, stando alla statistiche, il primo posto. Il Lecce è in corsa per un posto al sole nella griglia dei play off, è a quello che deve puntare affidandosi alle direttive del neo tecnico Bollini che per metodo di allenamento ha sicuramente fatto vedere qualcosa di diverso rispetto al suo predecessore.
Tanta attenzione è stata dedicata alla fase offensiva, una manovra che prevede una partecipazione massiccia all’azione con almeno quattro elementi potenzialmente nelle condizioni di concludere in porta. Un sistema tattico che sulla carta o in allenamento risulta essere vincente, adesso sarà il campionato il vero test a cui la squadra dovrà sottoporsi. La strada tracciata dal tecnico sembra essere giusta, Bollini lavora sulla tattica, chiede di essere concreti, ma anche al tempo stesso sulla testa dei giocatori con nozioni teoriche che rasentano a tratti sfumature di psicologica. Che sia la persona giusta? Questo è troppo presto per dirlo nonostante le positive impressioni suscitate, saranno i risultati a determinarlo, quegli stessi risultati che non hanno premiato Lerda e Pagliari. Per ora non si puo’ fare altro che augurare buon lavoro a mister Bollini e aspettare di vedere da parte di chi va in campo una reazione sul piano mentale e del gioco.