LECCE- La crisi non è solo danno economico, perdita di fiducia, smarrimento dell’iniziativa. E’ anche e soprattutto stimolo per le idee più coraggiose, pionieristiche, quelle che condizioni di benessere generale rischiano di soffocare perché non sostenute da una volontà, una fame costruttiva che la crisi incoraggia.
Lo attestano i dati dell’indagine condotta dal Centro studi di Confartigianato Imprese Puglia, secondo il quale nel 2014 in Puglia sono state presentate quasi 2000 domande, esattamente 1963 per tutelare marchi e brevetti. Come tendenza, se la recessione da il la alla contraffazione incoraggiando condotte fuori dalla legge (e nuove forme di illegalità come la contraffazione di design, ovvero la produzione di manufatti che assomigliano all’originale), dall’altra parte spinge gli onesti a difendersi.
Lusinghieri i numeri salentini con Lecce che vanta tra invenzioni, marchi, disegni e modelli di utilità, 362 domande; 191 il totale ascrivibile a Taranto e 113 a Brindisi, per una quota complessiva di 666 richieste in tutto il Salento. Dall’80 a oggi sono più di 31mila le domande totali in Puglia, con Lecce a quota 5.770
I settori in cui si registra la maggiore apertura all’innovazione sono il mobile, il tessile, l’abbigliamento, il calzaturiero e l’elettronica.”Lo sviluppo della proprietà industriale – dice Francescvo Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – assume un ruolo fondamentale nel favorire la crescita e la competitività delle nostre micro piccole e medie imprese che oggi più che in passato operano in un mercato sempre più globalizzato. E’ fondamentale allo stesso tempo per contrastare il gigantesco giro d’affari della contraffazuione che colpisce durtajmente i prodotti italiani.”
