LECCE- La provincia di Lecce ha aderito compatta allo sciopero generale nazionale promosso dalla UIL e CGIL. In alcune aziende, dicono i dati forniti dai sindacati, l’astensione ha raggiunto anche l’80%.
Oltre mille i manifestanti in Piazza Umberto I, dove il corteo si è concentrato e dove tutti hanno chiesto un cambiamento che possa finalmente contrastare il lavoro debole e precario, cancellare le iniquità della legge Fornero sulle pensioni, tutelare i lavoratori ingiustamente licenziati. Le due confederazioni hanno avanzato, inoltre, alcune proposte come: l’universalizzazione degli ammortizzatori sociali; l’apertura di una contrattazione nei settori pubblici;gli investimenti in vere politiche attive per il lavoro, il contrasto alla corruzione, all’evasione agli sprechi, agli appalti al massimo ribasso.
Nel settore dell’edilizia l’adesione è stata del 70%, nel Tessile, energia e chimici del 75%. Presso la Camera di Commercio hanno scioperato il 70 % degli impiegati, nel industria alimentare il 65%. Nelle Banche e nel settore credito il 60%. il 50 nel settore Agricolo, il 50 anche nel settore pulizia scuola , il 48% nell’acquedotto pugliese. 32 uffici postali sono rimasti chiusi, compreso il Cpo (servizio recapito) . Nel Pubblico impiego l’adesione è stata del 30 %, nel commercio del 25%.
Complessivamente in tutta Italia l’adesione è stata del 70%. i Cortei si sono svolti in 54 città con otto ore di stop. il 50% dei treni e degli aerei è rimasto fermo. Non sono mancati gli scontri a Milano e a Torino. A Bari fischi insulti e lancio di terriccio contro Massimo D’Alema.