LECCE- Quali sono gli effetti delle nuove regole introdotte dalla legge di stabilità sui bilanci dei capoluoghi di provincia? I conti in tasca, città per città, li fa il Sole 24 ore , e sulla nostra , di città, gli effetti sicuramente devastanti. Nella classifica dei comuni più penalizzati, Lecce risulta al 4 quarto posto: in Italia cioè, è la quarta città più colpita dai tagli dopo reggio calabria in testa, Milano e Cosenza al secondo e terzo posto.
In parole povere significa che lecce dovrà fare i conti per il 2015 con quasi 15 milioni di euro in meno, cioè meno 118 euro per abitante. La tabella è stata stilata in collaborazione con il centro studio real sintesi.
Nella prima colonna sono riportati i tagli aggiuntivi in arrivo nel 2015 portati dalla legge di stabilità: 1 miliardo e mezzo a livello complessivo: per Lecce si parla di 2 milioni, 873 mila, 247 euro, con un obbligo di accantonamento nel fondo crediti di quasi -15 milioni.
La riforma della contabilità aziendale richiede ai comuni di congelare in bilancio una quota di risorse proporzionale alle mancate riscossioni degli ultimi 5 anni: ma sono entrate messe in bilancio che i comuni non riescono a incassare davvero. E poi la terza scure: il maxi sconto sul patto di stabilità che crolla di 3 miliardi di euro.
Si tratta di un drastico abbassamento degli obiettivi, cioè dei risparmi che ogni comune deve raggiungere per rispettare i vincoli di finanza pubblica, è stato pensato per liberare la spesa per investimenti locali ai quali potranno accedere però solo i comuni che hanno ancora, dopo tutti i tagli precedenti, risorse disponibili. Fuori gioco tutte le città del centro sud, tutte con il segno meno d’avanti.
“Il governo, commenta il sindaco Paolo Perrone, ha scelto di allargare il divario tra il Nord e il Sud, di tagliare l’Italia in due. E in questa corsa al massacro, Lecce è in piena corsa per il premio al sacrificio”.
