BARI- Prendi uno, paghi due. Se non è un giallo, poco ci manca. Di certo più di qualche dubbio lo fa venire la determina con cui, il 10 ottobre scorso, il dirigente del Servizio personale della Regione Puglia ha indetto un avviso pubblico per assumere 32 dipendenti per la rendicontazione finale dei fondi del Piano di Sviluppo rurale.
Il cortocircuito? Quei soldi vanno rendicontati entro il 31 dicembre 2015, data entro la quale vanno completamente utilizzati. I 32 contratti di collaborazione coordinata e continuativa pronti per essere stipulati, invece, dureranno due anni, il doppio di quanto sarebbe necessario. È il motivo che ha portato il consigliere Fi Luigi Mazzei a presentare interrogazione apposita alla quale si attende risposta.
Perché si ricorre all’esterno? La ricerca di personale già in forze, tramite procedura di mobilità interna avviata il 29 luglio, è andata a vuoto, ha risposto solo una persona. Per questo, “a seguito di un’attenta valutazione delle esigenze legate alla chiusura del Psr”, il direttore di Area politiche rurali ha chiesto, agli inizi di ottobre, di procedere comunque alla pubblicazione di pubblico avviso.
La determina, che vi mostriamo, parla chiaro: quelle figure costeranno 1.656.000 euro, serviranno per “le funzioni di supporto all’autorità di gestione, ai responsabili di asse e ai responsabili della misura Fesr 2007/2013”.
Certo, c’è da gestire, è scritto, anche la fase di transizione tra la vecchia e la nuova programmazione 2014/2020, ma 20 di quelle 32 unità sono comunque assunte solo per la gestione delle domande di pagamento afferenti al Psr precedente.