MAGLIE- E’ stata un’indagine lampo, cominciata i primi di settembre, ma non per questo semplice: i carabinieri della Compagnia di Maglie al comando del capitano Luigi Scalingi e del suo vice Rolando Giusti si sono dovuti destreggiare tra intercettazioni in un bulgaro incomprensibile e realtà lontane da noi, Paesi in cui esiste ancora la pratica della tratta delle schiave.
E lo scenario che a poco a poco si è aperto è stato drammatico e racconta di giovani donne, in questo caso bulgare, comprate nei paesi d’origine per 800 euro, tanto vale per gli sfruttatori la vita di una ragazza, portate in italia e usate come merce.
Nel Salento un’attività redditizia, considerato il numero di clienti giornaliero. La ragazze, dai 19 ai 33 anni, erano costrette a prostituirsi in strada e a consegnare ogni giorno agli aguzzini non meno di 250 euro al giorno, violentate, picchiate , intimorite dalla prospettiva della tortura, della morte o della vendetta nei confronti dei parenti rimasti a casa.
Tre gli sfruttatori finiti in manette nel corso di un blitz avvenuto nelle scorse ore in un abitazione di Presicce, la loro residenza salentina. Tra loro anche una donna: Emilya Giorgieva, Tsvetan Tsvetanov, Alexsandar Georgiev , accusati di sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù di giovani bulgare, almeno 4 secondo le indagini.
Una di loro, Maria, nome di fantasia, 33 anni, ha avuto il coraggio di denunciarli. Ai carabinieri ha raccontato di come ogni giorno venisse portata insieme alle altre sulla Maglie-Collepasso in attesa dei clienti. Poi ripresa la sera e costretta a consegnare interamente il guadagno.
Le intercettazioni sono scattate subito e i contenuti delle telefonate hanno lasciato pochi dubbi sulle intenzioni degli sfruttatori: volevano a tutti i costi recuperare la donna, comprata e quindi di loro proprietà. Appena la prendiamo la massacriamo, dice uno di loro al telefono.
I tre hanno anche tentato di organizzare il rapimento della ragazza che stava per essere rimpatriata in Bulgaria. Sono riusciti a scoprire il luogo e l’ora in cui sarebbe partita circuendo l’interprete usata dagli inquirenti: nei pressi del Bar Commercio sarebbe salita su un pullman diretto in Bulgaria.
Il colpo è fallito, c è stato anche un inseguimento, gli aguzzini sono tornati a Presicce e sentendosi ormai il fiato sul collo stavano preparando la fuga in Calabria.
Sono stati fermati in tempo, con le valige pronte, dopo un rocambolesco inseguimento sui tetti.
Mariella Costantini