LECCE- L’inchiesta è aperta ed è sul tavolo del sostituto procuratore Ennio Cillo, ma l’ex-inceneritore SASPI, sulla Lizzanello e Lecce, è ancora una bomba ecologica pronta a scoppiare e i possibili danni alla salute dei residenti sono reali.
Il degrado ambientale nell’area è evidente a tutti: montagne di spazzatura, alcune ricolme di materiali pericolosi, ceneri di cui si ignora la composizione e la provenienza. E così la vicenda è approdata in parlamento con un’interrogazione presentata al Ministro dell’Ambiente da parte di Fratelli d’Italia, seguita da un’ esposto depositato presso la Procura della Repubblica di Lecce. Tiziana Montinari , esponente del partito, firmataria dell’esposto, è stata comunicata la formale apertura dell’inchiesta da parte del procuratore Motta.
In realtà, dicevamo. L’inchiesta già c’è ed è nelle mani dei carabinieri del Noe di Lecce. L’esposto però aggiunge nuovi elementi sui quali fare chiarezza e che si aggiungono all’esito delle analisi nei pozzi, alle bonifiche che si sarebbero dovute fare, al contratto che prevedeva che fosse la ditta Saspi da doversi occupare della rimozione dei rifiuti.