Politica

Provinciali, la proclamazione e i ricorsi

LECCE- A Palazzo dei Celestini è il giorno della proclamazione degli eletti e anche dei ricorsi. Nonostante sia già aperta la caccia ai franchi tiratori, Gabellone cerca di guardare avanti, mentre la segreteria Pd cerca di stanare chi gli ha voltato le spalle. Nel centrodestra non convince il risultato leccese: i sospetti ricadono sui delusi della maggioranza, Borgia in testa, ma si fa finta di niente. In tarda mattinata tutti sorridenti gli eletti, come se avessero vinto al lotto. Il futuro della Provincia è incerto: si conoscono le funzioni principali, ma non quelle che verranno trasferite dalla Regione.

Il Nuovo Centrodestra gongola: il vicepresidente è suo in base ai patti. Fernando Coppola, primo degli eletti di Ncd, è sicuro che d’ora in poi alfaniani e forzisti marceranno sempre uniti a Lecce. C’è chi gioisce, come Giovanni Siciliano, a cui Stabile, il più suffragato dai forzisti, rivolge i suoi auguri per essere riuscito a farsi eleggere con il centrosinistra, ma c’è anche chi non accetta l’annullamento di 74 voti della sua lista, “Salento Cambia”.

Sergio Signore, primo degli eletti di questa lista che supportava Manera, chiede giustizia per la mancata elezione di Emilio Tempesta, che pur avendo preso 2.296 voti è rimasto senza poltrona. Il consigliere di centrosinistra non è uscito per 46 punti e ne sono stati annullati di più ingiustamente, secondo il dirigente Pd. Il ricorso è già stato presentato e non è l’unico: ne arriveranno altri, come in ogni elezione che si rispetti.

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