Cronaca

Tumori, l’Arpa “scagiona” l’Enel. I No al Carbone: “Studio fuffa”

LECCE- Quello sulla centrale Enel di Cerano è “uno studio fuffa,  un mero modello matematico  che non è da ritenere assolutamente un dato scientifico”. I No al Carbone non usano mezze misure: partorisce da subito forti perplessità, com’era prevedibile, l’analisi relativo alla valutazione del danno sanitario presentata nelle scorse ore da Arpa Puglia a Brindisi.
Il rischio aggiuntivo di contrarre tumori è medio basso, inferiore a 1 su 10mila persone nell’arco di una vita di almeno 70 anni. Questo dicono i dati illustrati da Roberto Giua, alla presenza del direttore Giorgio Assennato. È molto? È poco? Impossibile stabilirlo con certezza. Ed è anche questo il motivo per cui, durante il consiglio comunale, in mattinata, la mamme del “Passeggino rosso” sono tornate a chiedere l’avvio dell’indagine epidemiologica, protocollando la richiesta di incontro con la conferenza dei capigruppo per capire perché è ancora ferma al palo, dopo la raccolta di 10.200 firme portata avanti due anni fa per chiederla.

Si attende la valutazione del danno sanitario complessiva di tutti gli impianti, annunciata da Arpa per fine anno. Intanto, la stima del rischio inalatorio delle emissioni calcolate per il 2010 stabilisce che le probabilità aggiuntive per la popolazione di sviluppare un tumore nell’intera vita risultano pari a 10 casi di rischio totale per un milione di persone. Questo a Torchiarolo, comune coincidente con la zona di massima ricaduta delle emissioni. In prossimità della centrale e del parco carbonile, i casi aumentano a 30 su un milione.

“Le indagini epidemiologiche (già esistenti) da diversi anni segnalano nell’area ad alto rischio ambientale di Brindisi un eccesso di mortalità generale e per alcuni tumori in particolare. Esistono studi recenti sull’aumento di mortalità e di ricoveri per cause cardiovascolari nei giorni in cui si registra innalzamento delle concentrazioni degli inquinanti nell’aria. E’ stato rilevato inoltre un eccesso di malformazioni neonatali e la loro relazione con l’emissione di anidride solforosa. Questo – rimarcano i No al Carbone – non lo diciamo noi, ma è l’estratto di una lettera aperta dell’Ordine dei Medici, pubblicata il 12 marzo di quest’anno”. Ecco perché viene bollata come “grezza e grossolana, inconsistente e superflua” la Valutazione dell’Arpa.

Certo, va sottolineata, a questo punto, una verità, rimarcata anche da Assennato: quello emerso non è un dato scientifico, ma una valutazione del rischio, che poi va verificata sul campo. Ecco perché l’indagine epidemiologica diventa, a questo punto, sempre più urgente.

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