CronacaPolitica

Tap, il Ministero non dà gli atti a Dario Stefàno. Il senatore scrive a Grasso

SAN FOCA- Un senatore della Repubblica chiede accesso agli atti al Ministero e incontra resistenze. Il senatore Dario Stefano non può leggere i documenti riguardanti il gasdotto Tap, che dovrebbe approdare nel Salento, a S. Foca, e scrive al Presidente del Senato Pietro Grasso, denunciando: “Il parere VIA nazionale espresso e utilizzato dal presidente Renzi per annunciare lo stesso giorno il via libera al gasdotto, trasformando una valutazione tecnica in un provvedimento politico, ancora oggi non è ufficialmente disponibile” scrive Stefano “Gravi ed incomprensibili resistenze del Ministero dell’Ambiente alla mia richiesta di accesso agli atti sul gasdotto TAP. Prima mi viene sottolineata la “mancanza di interesse diretto” poi addirittura più volte chiesto “cosa mai ci dovrete fare?” Sono preoccupato, così si ledono le prerogative parlamentari. Il sito del Ministero dell’Ambiente non riporta informazioni esaurienti”.

 Quello di cui parla Stefano è il parere via, scritto nero su bianco in 184 pagine. Le prime 89 le ha pubblicate trnews giorni fa, evidenziando alcuni punti salienti, dai quali si evince l’ipotesi di individuare un altro approdo possibile, alternativo a S. Foca .

“Ho chiesto più volte agli uffici ministeriali di consultare la documentazione relativa -dice Stefano, evidentemente riferendosi al resto del documento- Di fronte all’iniziale obiezione di una “mancanza di interesse diretto” alla mia richiesta, ho dovuto far predisporre un’ulteriore nota, ai sensi della legge 241/1990, facendo presente il mio status di Senatore della Repubblica Italiana, eletto nella Circoscrizione elettorale ben definita quale è appunto la Puglia e di avere dunque, ipso facto, un interesse diretto. Mentre andava a vuoto l’ennesimo tentativo di essere aggiornato sulla mia richiesta, abbiamo più volte registrato il ripetersi da parte del dipendente del Ministero di una domanda alquanto preoccupante: “cosa mai ci dovrete fare?”.

“Mi rivolgo a Lei, Presidente – conclude Stefàno – perché sono in gioco l’essenza e la ragione stessa dell’essere eletti rappresentanti di una comunità, di fronte a quello che sembra un tentativo di diminuito delle prerogative parlamentari”. Al momento, Stefano è l’unico, dopo le sollecitazioni degli ambientalisti ad una presa di posizione della politica tutta, ad interessarsi delle prescrizioni VIA per la tanto discussa tap, l’imponente infrastruttura che determina la rabbia del popolo.

La burocrazia governativa, questo è un fatto, non riesce a soddisfare le giuste volontà di conoscenza di un senatore della Repubblica salentino.

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