Cronaca

L’infezione degli ulivi sbarca sulla Tv francese. Al via sportelli “anti-Xylella”

LECCE- La moria degli ulivi salentini sbarca sul canale più importante della Tv pubblica francese, France 2. E’ la conferma che la stampa internazionale, ed europea in particolare, è sull’attenti. Non è un mistero, d’altronde, che il fenomeno salentino sia in cima alle preoccupazioni della Direzione generale per la salute e i consumatori, una sorta di dicastero della Commissione Ue. Il reportage, girato giovedì nelle aree d’insediamento dell’infezione, nel Gallipolino, presenterà l’altra faccia dell’olivicoltura pugliese, quella della malattia che non si arresta e che si cercherà di contenere attraverso un cordone sanitario ampio due chilometri a cavallo con la provincia di Brindisi. Ad accompagnare in zona la troupe francese sono stati gli uomini della Forestale, gli stessi delegati alle indagini disposte dal pm Elsa Mignone per capire se c’è una responsabilità nella diffusione del batterio Xylella fastidiosa e del “Complesso del disseccamento rapido dell’olivo”.

In contemporanea, si pone un punto e a capo sulla questione relativa al futuro dei terreni infettati: in mattinata, la IV Commissione regionale ha bocciato all’unanimità l’estensione del vincolo di destinazione urbanistica per 15 anni, limite che rimarrà, come proposto da Forza Italia, solo sui terreni in cui sono presenti ulivi monumentali.

Una decisione che, da un lato, farà tirare un sospiro di sollievo ai proprietari dei fondi, ma che dall’altro farà storcere il naso alle associazioni ambientaliste che più volte, con esposti depositati in Procura, hanno paventato il rischio di ipotetiche speculazioni edilizie su quelle campagne, dati anche i progetti di insediamenti turistici a Gallipoli.

C’è anche questo al vaglio degli inquirenti. Gli accertamenti, avviati a maggio, però, viaggiano a rilento. I consulenti tecnici nominati stanno valutando come effettuare verifiche di propria iniziativa, indipendenti rispetto a quelle dell’Osservatorio fitosanitario regionale e del Cnr di Bari.

Il contagio, invece, galoppa sul territorio, tanto da spingere gli enti locali a darsi una mossa in chiave prevenzione. A Scorrano, è nato il primo centro comunale “anti-Xylella”, presso il comando dei vigili urbani, per segnalare eventuali disseccamenti anomali e provare a tenere sotto controllo il territorio.

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