SPECCHIA- Con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e resistenza a Pubblico Ufficiale, è finito in manette Rocco Sanapo, 56enne di Specchia, già noto.
Durante un servizio perlustrativo, la pattuglia della Stazione di Specchia, su richiesta della centrale operativa del Comando Compagnia di Tricase, è stata inviata presso l’abitazione di Sanapo dove la moglie lamentava il fatto che il marito le stesse impedendo di entrare in casa.
Giunti sul posto, mentre la donna, presa dalla disperazione, è rimasta nelle vicinanze senza farsi notare dal marito, i militari hanno cercato di instaurare un dialogo con il 56enne che però si è rivolto ai carabinieri con tono minaccioso. Così, mentre la moglie ha sporto denuncia nei confronti dell’uomo, a farlo ragionare è intervenuto il fratello.
Grazie a lui, i militari e la moglie (in compagnia del figlio) sono riusciti a entrare nell’abitazione. A quel punto Sanapo li ha aggrediti, lanciandogli contro alcuni oggetti posti sulla scarpiera della sala d’ingresso. Il 56enne ha anche colpito con un pugno il figlio.
La situazione stava rischiando di degenerare, ma alla fine i militari sono riusciti a bloccarlo e ad ammanettato.