LECCE- Nelle buste ci sono diritti, c’è giustizia, c’è il rispetto per la dignità di chi non c’è più. Sono i primi rimborsi spese che la Regione è stata condannata ad erogare ai pazienti oncologici che si sono sottoposti all’esame della Pet tac a pagamento. I primi 36 assegni sono stati consegnati negli uffici del Codacons dall’avv. Massimo Todisco, che segue tutti i casi.
Accanto a lui, l’avv. Piero Mongelli. È il risarcimento delle cifre sborsate dai pazienti leccesi, ma anche tarantini, che si sono sottoposti a pet nel periodo in cui non si poteva usufruire della convenzione con un centro privato anche se in provincia di lecce non c’era la pet pubblica.
Alcuni dei pazienti non ci sono più. Il loro risarcimento -che comunque non supera i mille euro- lo prendono allora i parenti che, fortemente commossi, non pensano di certo al denaro. Una signora ha perso la mamma che, a 80 anni, malata e con una pensione di 500 Euro, ne utilizzò 600 per sottoporsi all’esame a pagamento a Lecce, piuttosto che spostarsi, nelle sue condizioni, a Brindisi.
La figlia dice che è vergognoso che la Regione abbia impugnato le sentenze di primo grado: “Dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza”.