BRINDISI- Dove sia accaduto non si sa, perchè è un luogo segreto, protetto. Ma pare che un fatto di sangue si sia consumato in quella casa di cui nessuno sa nulla. Un collaboratore di giustizia di Mesagne, già condannato per associazione mafiosa, ritenuto affiliato alla sacra corona unita, avrebbe accoltellato la compagna. E dunque ora rischia di perdere lo status di collaboratore, con tutte le “coperture” e protezioni del caso.
Si tratterebbe di Leonardo Greco, 35 anni, l’uomo arrestato nell’operazione “Mediana” e scampato ad un agguato nel 2010. Al posto suo, fu ferito il fratello Vincenzo, gambizzato da due sicari arrivati in moto davanti all’uscio di casa, a San Donaci.
Un altro fratello, Antonio, è diventato collaboratore di giustizia come Leonardo, il cui nome torna oggi agli onori della cronaca per questo presunto accoltellamento.
La donna non sarebbe in gravi condizioni, ma la notizia è subito rimbalzata nel brindisino e non si sa che ripercussioni possa avere.
Tutto si è scoperto a causa di un malore accusato da una signora, forse parente della donna ferita, che ha saputo dell’accaduto con una telefonata. È intervenuto il 118 per soccorrerla e allora la notizia arrivata da chissà dove ha fatto presto a correre e diffondersi.
Ora sta ai carabinieri capire cosa sia realmente accaduto.