Cronaca

275, il Consiglio di Stato: “Inammissibile appello proprietari terreni”

ROMA- Inammissibile, prolisso e ripetitivo: con questi aggettivi il Consiglio di Stato boccia il ricorso dei proprietari dei terreni su cui dovrebbero realizzarsi i lavori di ampliamento della 275.

Confermata, dunque, la sentenza del TAR Lecce e rigettato il ricorso d’appello proposto da tredici proprietari dei terreni interessati dai lavori di allargamento della S.S. 275 che avevano censurato, sotto molteplici profili, la soluzione progettuale approvata dal CIPE.

Il Consiglio di Stato ha quindi dichiarato l’irricevibilità del ricorso per tardiva proposizione dello stesso specificando che l’accordo sopravvenuto tra le Amministrazioni statali, regionali e provinciali con la modifica in termini riduttivi dell’ultimo tratto del tracciato e funzionale ad un minore impatto ambientale (riduzione a 2 corsie ed eliminazione del cavalcavia) non poteva essere invocato per una rimessione in termini rispetto al vincolo espropriativo sulle proprietà degli appellanti, derivante dal progetto preliminare. La peculiarità della nuova sentenza consiste nella circostanza che il Consiglio di Stato ha condannato gli appellanti al rimborso delle spese di lite, con la sanzione prevista per violazione del principio di sinteticità degli atti processuali, introdotta dall’art. 3 del nuovo Codice del processo amministrativo.

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