ROMA- “Deplorevole”. Così l’amministratore delegato di Tap in Italia Giampaolo Russo definisce l’ipotesi di abbandonare l’Italia per la Croazia, come punto di approdo del gasdotto che porti il gas azero dall’Azerbaijan al territorio nazionale.
Croazia al posto di San Foca, marina di Melendugno che compatta, da mesi, dice NO al megacondotto subacqueo, gridando allo scempio ambientale. Russo è intervenuto a Roma al convegno “Verso il G7 energia”, prologo al summit che richiamerà nella capitale i ministri delle politiche energetiche. E il viceministro allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti ribadisce che, sul gasdotto, “L’Italia è pronta ad andare fino in fondo”.
“E’ più di un anno che Transadriatic pipeline si dice disponibile a rivedere l’approdo -ha spiegato Russo- ma ci deve essere un tavolo di coordinamento importante, politico, perchè se è vero che l’approdo selezionato è quello che tecnicamente minimizza gli impatti, ogni altro approdo che ha un impatto diverso sul territorio deve essere condiviso coi territori stessi, con la Regione, con le autorità nazionali”.
Per il sindaco di Melendugno Marco Potì queste dichiarazioni appaiono “come un tentativo di far pressione sul governo, sul comitato Via nazionale. Non so -dice- se siano dichiarazioni realmente supportate da provvedimenti concreti dei governi o di altri enti stranieri. Mi pare un’ipotesi poco concreta e realizzabile. E il comitato dovrebbe decidere con serenità, deve valutare al meglio la compatibilità dell’opera con il territorio. Il progetto così com’è -ribadisce ancora una volta- è incompatibile con San Foca ed è inutile anche in altri luoghi”.
