Politica

Copertino, clima elettorale rovente: un manifesto con accuse di familismo a Schito e Cordella

COPERTINO-  A Copertino il clima si surriscalda sempre di più. Ancora veleni e accuse reciproche e, come se non bastasse, arrivano anche i manifesti anonimi. In queste ore, sono comparsi sui muri della città dei manifesti che rivolgono gravi accuse alla sinistra guidata da Sandrina Schito. Attacchi diretti alla candidata scelta da Sel e da alcune liste civiche, dopo la rottura con il Pd: si cita un incarico conferito al marito, senza gara, per la cifra di 23 mila euro per lavori negli uffici comunali.

Poi, ci sono accuse nei confronti della segretaria di Sel, Anna Cordella: si punta il dito sull’assunzione della sorella in Puglia Promozione, agenzia della Regione Puglia. Il manifesto sembra provenire dagli ambienti di sinistra, visto che cita come esempio la candidata vincitrice delle primarie del Pd, Anna Inguscio, che ha dichiarato di rinunciare alla sua indennità in caso di vittoria. Poi, ancora un’ ombra: gli autori anonimi del manifesto chiedono conto degli incontri segreti tra Rosafio e Schito.

Anna Cordella replica piccata di non aver mai favorito l’assunzione di sua sorella: “Mia sorella – spiega – ha svolto un tirocinio non retribuito, dopo un master. Durante quel periodo, non sono mai andata a trovarla per paura che qualcuno riconoscendomi potesse riservarle un trattamento di favore”.

L’ex sindaco Rosafio, deluso dall’esclusione nel centrodestra a favore di Pando e ormai disimpegnato, spiega che non c’è stato alcun incontro segreto con Sandrina Schito: “La candidata – secondo la ricostruzione del sindaco uscente – ha chiesto un incontro, come hanno fatto tutti i gruppi politici, e lui l’ha ricevuta “alla luce del sole, nell’ufficio comunale”.

Anche Sandrina Schito respinge ogni accusa e spiega che l’incarico alla ditta del marito è stato dato per un’emergenza, dopo un black-out, quando lei non era vicesindaco, e che tutto è in regola. “E’ un paese imbarbarito – tuona la candidata – sono mezzi che non attengono al dibattito civile. La sottoscritta ha rinunciato alle sue indennità per diversi mesi, durante la giunta Marcucci: quando c’è stata l’occasione, ho rinunciato alle indennità, senza sbandierarlo durante la campagna elettorale”.

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