SAN PANCRAZIO- Una squallida storia di violenza su un minore, che si è conclusa con un mandato di arresto europeo emesso dalla Procura di Ravensburg, in Germania. Ad eseguirlo sono stati i carabinieri della stazione di San Pancrazio salentino nei confronti di quello che sarebbe, a tutti gli effetti, un pedofilo, un uomo di 39 anni, sempre di San Pancrazio Salentino, di cui però non sono state rese note le generalità per tutelare, in casi delicati come questi, l’identità del minore, all’epoca dei fatti di 14 anni appena.
Una storia squallida come, purtroppo, se ne registrano spesso, che vedono un amico di famiglia, un educatore o, ancora peggio, un familiare, che improvvisamente si trasforma nell’orco cattivo, imbrattando inesorabilmente l’età più bella e spensierata di un essere umano, quella dell’infanzia. Una violenza che rappresenta un punto di non ritorno per la vittima, segnata nel corpo e nell’anima.
Non servono i dettagli per comprendere come storie del genere si somiglino tutte, squallide e oltraggiose allo stesso modo, penosamente indigeste. Così come uguali sono i carnefici, tutti accomunati da una perversione costante, alimentata anche da video e foto dal contenuto inequivocabilmente pedopornografico.
Accade, però, che a queste storie venga anche messa la parola fine, che l’orco cattivo finisca dietro le sbarre. È il caso del 39enne di San Pancrazio Salentino, che ora dovrà scontare, nel carcere di Brindisi, 10 anni di reclusione. Per lui le accuse di violenza aggravata ai danni di un minore e pedopornografia