Politica

Ok definitivo allo “Svuota province”, vera riforma o rischio caos?

LECCE- Operazione di maquillage o coraggioso intervento di riassetto che incontra le resistenze dei diretti interessati? L’approvazione definitiva del disegno di legge Delrio, il cosiddetto “Svuota province”, scuote i territori e divide trasversalmente gli schieramenti tra sostenitori del passo del premier, che avanza a grandi falcate, e detrattori che non ci stanno ad apparire come zavorre del cambiamento, e pongono questioni di sostanza rispetto al merito delle riforme dell’agenda renziana.
Boccia senza appello il testo di riassetto del territorio, tra città metropolitane, e province declassate, il timoniere di Palazzo dei Celestini Antonio Gabellone, unico capo della giunta ancora in sella tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto, che parla di misura escamotage .

Mette i puntini sulle “I” il consigliere provinciale del PD, Alfredo Rampino: Lo svuota province è una farsa se mira a ridurre costi della politica; è al contrario una sfida da cogliere se inserito in un ridisegno più ampio degli enti locali ok, ma a patto che non sia l’unica misura messa in cantiere. Diversamente daremmo in pasto alla pubblica opinione il nulla. Ho sempre detto sfidiamo il legislatore e vediamo dove vuole arrivare. Ci sono 3200 enti intermedi, ato, gal, comunità montane. contestualmente alle province . A Renzi risponderei: Sono stato tra i primi presidenti provinciali per progetto ampio, per snellimento vero”.

Ribadisce la posizione fortemente critica nei confronti della riforma il prof. Pierluigi Portaluri, ordinario di Diritto amministrativo all’università del Salento: “Il mosaico territoriale che la nuova legge disegna è un confuso accrocchio di scatole vuote, una delle quali – la Città metropolitana – è collocata a priori in una posizione di privilegio. Ora la partita si sposta su un altro terreno, ben più importante: la riforma del Titolo V della Costituzione. E sara quella l’occasione per scongiurare il raggiungimento di un obiettivo discriminatorio che la legge Del Rio sembra perseguire a danno dei territori esterni alle Città metropolitane, come è purtroppo – tra i tanti – il Salento“.

Esprime netta avversione per il provvedimento anche il presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro, che invita parlamentari e amministratori del territorio a svegliarsi per contrastare gli effetti del combinato disposto riforma delle province – introduzione del Senato delle Autonomie: Con la riforma del Senato proposta da questo governo a rimetterci sara’, ancora una volta il Salentodichiara Pagliaro – Bari, oltre a divenire città metropolitana, anche in quest’ottica, sara’ come sempre in primo piano. Se ci fosse la Regione Salento, come per tutte le altre Regioni ( 11 su 20 sono più piccole del Salento) sarebbe tutto molto diverso ed anche questa riforma potrebbe essere digerita dalla nostra comunita’. Anche Renzi -conclude – vuole mettere una pietra tombale sul Salento, ma noi non lo consentiremo senza combattere”.

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