Cronaca

Ludopatia e usura: quando il gioco si fa duro

LECCE- Intere famiglie rovinate; casi di persone che hanno dato in mano agli strozzini la cedola per il ritiro della pensione; padri che falsificano le firme dei figli per ottenere un prestito. Accade quando si entra nel tunnel della ludopatia, quando il gioco d’azzardo diventa patologico e donne e uomini, di qualunque fascia d’età e con qualunque reddito, perdono, oltre che tanti soldi, la lucidità e la dignità e diventano facili prede degli usurai.
Ma una via d’uscita c’è sempre e gli sportelli Antiracket Salento offrono un modo per trovarla rapidamente. Grazie ad un accordo con il SER.T., chiunque ne abbia bisogno può essere accompagnato passo per passo dagli psicologi e non solo, in un percorso di disintossicazione e legalità. A Lecce, presso la sede in via De Simone, con una tavola rotonda gli esperti hanno analizzato il problema da tutti i punti di vista: dai meccanismi fisici che innescano la dipendenza dal gioco, a quelli psicologici, a quelli penali.

La prevenzione è, anche in questo caso l’arma migliore. Quel che è certo è che, come da ogni dipendenza che distrugge le famiglie, si può guarire.

Le conclusioni sono state affidate al procuratore aggiunto Antonio de Donno, che -invitando le vittime di usura a denunciare sempre- non risparmia una strigliata alla legislatura “che” -ha detto- “non incentiva a sporgere denuncia per usura perchè, strutturata sulla legge dell’esigenza di comprovare il superamento del tasso-soglia, rende difficile l’attività di indagine”.

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