Politica

Anche i renziani scaricano Pomarico. Oria divisa tra lungo Commissariamento ed elezioni

ORIA- Il dado è tratto. E la maggioranza, in realtà da tempo quanto meno claudicante, è ora solo un miraggio. Con un comunicato stampa che ufficializza la sfiducia dei renziani nei confronti del sindaco di Oria Cosimo Pomarico, viene sancita ufficialmente la fine dell’esperienza dell’attuale amministrazione, ormai ridotta a 6 consiglieri comunali e, quindi, 6 voti più quello dello stesso primo cittadino, contro i 10 delle opposizioni.
Pomarico, in queste ore, starebbe pensando a delle dimissioni fulminee che, se protocollate tempestivamente, eviterebbero alla città federiciana un commissariamento di oltre un anno. L’ultima chiamata per non perdere il treno della prossima tornata elettorale è, infatti, proprio il 4 di febbraio. Le eventuali dimissioni di Pomarico diventerebbero irrevocabili il 24 di Febbraio. Esattamente tre mesi prima delle elezioni del 24 di Maggio.

In caso contrario, invece, il sindaco dovrà affrontare, nei prossimi giorni, un Consiglio Comunale ormai in gran parte avverso all’amministrazione. Pomarico non ha i voti per governare e, a meno di ribaltoni, ipotesi che sembra alquanto improbabile, la maggioranza è destinata ad andare sotto.

Ad aprire la crisi era stato Mauro Marino di Noi Centro, lo scorso dicembre. Quindi, qualche giorno fa, la fuoriuscita di Pasulo. Ora, invece, sono i renziani a dire addio con un comunicato stampa che sancisce il passaggio all’opposizione del consigliere comunale Emilio Pinto.

“Il PD di Oria, nelle figure dei dirigenti di circolo, del consigliere comunale e degli amici che si riconoscono nell’Area Renzi, ritengono – si legge nella nota – di non dover più appoggiare l’attuale maggioranza in quanto sono venute meno le condizioni di una collaborazione politica con quelle forze (Noi Centro) che sono confluite nel Nuovo Centro Destra (NCD) ed a cui ci riteniamo alternativi. In particolare, non si condivide la scelta del Sindaco di riconfermare l’intera Giunta dopo averla azzerata più volte, rifiutando di dare un segnale di rinnovamento fortemente atteso dalla Città”.

Insomma, ora la scelta è nelle mani del sindaco. Consapevole di essere vittima, più che altro, di eventi nazionali e politici. Magari letti in maniera poco tempestiva, come appunto emerge dal finto azzeramento. Magari, più sfortunato che colpevole. Di certo, l’unico che possa evitare ad Oria un lungo, lunghissimo periodo di commissariamento.

C’era una volta il laboratorio. Che ora, inutile prendersi in giro, non esiste più. Soprattutto ad Oria.

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