BARI- Ore d’ansia per i due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre trattenuti in India da quasi due anni con l’accusa di aver ucciso due pescatori del posto scambiandoli per pirati. Nelle ultime ore è tornato il rischio della pena di morte. Il governo indiano, infatti, non ha ancora deciso se consentire alla Nia di procedere contro i due maro’ in base al «Sua Act», la speciale legge marittima che prevede la pena di morte in caso di omicidio, ma lo farà «in due o tre giorni».
Nel frattempo è intervenuto il fratello di Salvatore Girone, Alessandro: “Siamo tranquilli, anche Salvatore mi ha rassicurato quando l’ho sentito al telefono. Queste voci sulla pena di morte girano da tempo ma, come ha più volte ribadito anche De Mistura, sappiamo benissimo che è una legge inapplicabile ai nostri ragazzi e senz’altro verrà smentita nei prossimi giorni”.