Cronaca

Incarichi legali, il “cerchio magico” della Asl

LECCE- Il “cerchio magico” si restringe a pochi nomi. Tirando le somme, soprattutto a 8. Per loro- e solo a loro-, più incarichi per parcelle d’oro che vanno dai 10 agli oltre 43mila euro complessivi. Passare allo scanner l’elenco relativo ai collaboratori esterni dell’Ufficio legale della Asl di Lecce significa ritrovarsi ad avere a che fare, molto spesso, con gli stessi nomi.

36 in tutto gli avvocati a cui è stato chiesto patrocinio legale nel 2013, 68 nel complesso gli incarichi conferiti tra gennaio e novembre, per un ammontare di spesa di 301mila euro, somme che sono calcolate al netto delle spese borsuali o degli altri oneri e accessori di legge e soldi che saranno erogati, ovviamente, a contenzioso terminato.

A sbaragliare la concorrenza è stato soprattutto Paolo Pellegrino, tra l’altro ex direttore generale della stessa Asl di Lecce, noto per essere stato anche coordinatore provinciale di Fli. Per lui, 8 incarichi per oltre 43.700 euro. Segue Giovanna Corrente, 4 affidamenti per 27.580 euro, per lei contenziosi relativi soprattutto ai tetti di spesa.

Per tre contenziosi, 20.960 euro andranno a Vito Aurelio Pappalepore, noto penalista di Bari; 15.927 per otto incarichi al 29enne Giorgio Selleri, 15.100 per due incarichi al 71enne leccese Antonio De Giorgi, altri 15mila a Giovanni Putignano, per un solo contenzioso, così come per la magliese Rosaria Romano, cui andranno 11367 euro; infine, ma solo per restare sopra i 10mila euro, la gestione di due contenziosi è stata affidata a Sabrina Pascali. Seguono, ovviamente, incarichi da 10mila euro tondi tondi a Sergio Limongelli e Roberto Frassanito e 4 incarichi per oltre 9mila euro a Marta D’Ostuni. Spicca in tutto questo anche l’unico incarico da zero euro, totalmente gratuito, per il quale si era offerto Ernesto Sticchi Damiani per il ricorso relativo alla Pet Tac.

La scelta dei legali è discrezionale, sia chiaro. Ma in base a quali criteri viene gestita la spartizione di incarichi e parcelle pagati con soldi pubblici? Marcella Turco, responsabile dell’Ufficio legale della Asl, dice che “la scelta dipende dalla professionalità dei legali o dall’esigenza di dare continuità oppure, in caso di emergenza, si fa ricorso ai curricula presentati dai candidati. Si paga facendo riferimento all’importo minimo per la fascia media e, in due anni, si è avuto un calo del 19% di incarichi affidati all’esterno”.

Nel 2012 sono stati 71, 82 l’anno precedente, 119 nel 2010, a fronte di circa mille atti notificati ogni anno alla struttura burocratica, che è in affanno evidente, visto che è composta da un solo avvocato, 5 funzionari e tre convenzionati. C’è da chiedersi quanto si potrebbe risparmiare rimpinguando almeno di un’unità quell’ufficio. Sempre che 300mila euro non si vogliano per forza dirottare verso l’esterno.

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