CronacaPolitica

Polo energetico e ambiente, il consiglio monotematico si sdoppia in due sedute

BRINDISI- Dopo le polemiche, la pace. Almeno per ora. Perché se ci fosse un nuovo slittamento, sarebbero davvero guai. Il consiglio monotematico per discutere sul futuro del polo energetico brindisino e per approvare, o meno, le due mozioni presentate dai consiglieri Comunali Riccardo Rossi, Brindisi Bene Comune e Sì Democrazia, si sdoppia in due appuntamenti, convocati per il 24 e il 31 gennaio con una formula tutt’altro che scontata ed elaborata a margine dell’incontro dei capigruppo tenutosi giovedì sera.
Il primo appuntamento, infatti, sarà dedicato alle “audizioni”. Protagonisti, i parlamentari del territorio, i consiglieri Regionali, il presidente Nichi Vendola e un rappresentante del Governo. Non sarà una discussione, ma una sorta di dichiarazione di intenti da parte delle istituzioni, chiamate ad esprimere il proprio parere sul futuro del Polo Energetico Brindisino.

La seduta monotematica vera e propria, invece, si terrà il 31 Gennaio. In quell’occasione, si spera, tutte le forze presenti in assise avranno le idee più chiare e potranno avvicinarsi con cognizione di causa alle mozioni presentate da Fusco e Rossi. Nel dettaglio, per la centrale Brindisi Nord Edipower si richiede la chiusura dello stabilimento attraverso un piano che coinvolge Governo e Regione che dovrebbe prevedere lo smantellamento degli impianti, la bonifica del sito e il reimpiego della manodopera occupata; per quanto riguarda Enel, la richiesta è quella di ottenere un tavolo per un’immediata convenzione per la riduzione del consumo del carbone e la trasformazione a gas della centrale Federico II di Cerano. Due ordini, due priorità.

Più o meno. Visto che la seduta era prevista in origine per lo scorso 30 settembre. Ma le vicende politiche e giudiziarie che hanno avvolto le forze di maggioranza e il sindaco Mimmo Consales devono aver suggerito una posizione più attendista. Se l’argomento trattata, ovvero ambiente e inquinamento, appare delicato, gli equilibri politici all’interno della maggioranza non lo sono certo di meno.

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