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Un “Abisso” divide Frosinone e Lecce

FROSINONE- Tra Frosinone e Lecce c’è un Abisso. Il riferimentpo non è ai valori tecnici delle squadre viste in campo ma alla giacchetta nera dell’incontro che con decisioni discutibili si è eretto a protagonista del match che vedeva in palio punti pesanti. Il Lecce di Lerda sceso in campo senza Lopez squalificato al suo posto c’era Rullo, si presenta al Matusa determinato a dare seguito alla scia di otto risultati utili positivi racimolati dalla partita di Perugia in poi.

Di fronte c’è un avversario temibile ma non irresistibile, il Frosinone di mister Stellone che in casa ha costruito buona parte delle sue fortune. Pronti via si parte. Dalle prime battute il finale del film sembra essere scritto. Il Lecce è tonico, equilibrato e capace di portarsi ripetutamente alla conclusione ingaggiando un duello a distanza con il portiere Zappino che a fine match risulterà tra i migliori in campo per i frusinati. La squadra giallorossa gira bene, si gioca in spazi stretti e con ritmi alti. Bogliacino e Miccoli mostrano le loro qualità balistiche ma la sfortuna prima e la bravura del portiere poi fanno la differenza.

Il Lecce gioca in velocità e sviluppando un’azione sulla sinistra trova il gol del meritato vantaggio con il capitano che sigla la sua sesta marcatura personale in questo campionato. Il Frosinone gioca con lanci lunghi a scavalcare il centrocampo cercando sempre il terminale ofensivo Ciofani che con mestiere in piu’ di un’occasione riesce a liberarsi della marcatura quasi impeccabile di Diniz e Martinez. Proprio Ciofani e Diniz diventano protagonisti dell’azione piu’ recriminata del match.

Lancio lungo e un duello fisico fuori area di rigore che Abisso della sezione di Palermo trasforma in calcio di rigore per il Frosinone. Decisione incomprensibile che fa gridare ad una clamorosa svista del direttore di gara. Pareggio dagli undici metri che premia oltremodo la squadra di casa. Il Lecce continua a giocare e ancora il fischietto del match sorvola su un evidente tocco di mano in area sulla conclusione a botta sicura di Miccoli che nell’occasione si vede sventolare il cartellino giallo per le vibranti proteste.

Il primo tempo scivola via sul pareggio ma con le recriminazioni giallorosse. Nella ripresa parte forte la squadra di Stellone che cerca di essere aggressiva facendo quello che non è riuscita a fare nel primo tempo.

Approfittando di un errore in uscita della difesa, il Frosinone si porta in vantaggio. Nell’occasione il tecnico del Lecce lamenta un fallo dell’attaccante su Martinez. Gli episodi che a fine gara fanno riflettere mister Lerda non sono finiti. Sulla conclusione in porta di Gucher Rullo sporca il tiro con un braccio, azione simile a quella di Miccoli precedentemente. Stavolta è punizione e cartellino giallo per il difensore. Il Lecce cambia veste tattica, ma la gara non cambia piu’ volto. I giocatori sembrano accusare il colpo sotto il profilo psicologico e la manovra non è piu’ quella del primo tempo. Il Frosinone ben messo atleticamente ha vita facile e trova il terzo gol. Nel finale si mette anche al sfortuna con le due traverse colpite da Zigoni e Beretta nel corso della stessa azione. Il Lecce perde la partita condizionata in maniera pesante secondo il tecnico Lerda dal direttore di gara al quale anche il capitano Miccoli e il difensore Diniz non risparmiano parole di fuoco a fine match. L’asticella del rammarico è alle stelle ma il Lecce esce dal Matusa con la consapevolezza di essersi arreso ad una giornata nata male e finita peggio recriminando sulla condotta arbitrale.

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