
UGENTO- “Ingiusta detenzione”. Questa la motivazione che ha spinto Vittorio Luigi Colitti a chiedere un risarcimento pari a 500 mila euro. Il ragazzo, adesso 23enne, arrestato insieme al nonno, Vittorio, per l’omicidio del consigliere ugentino Peppino Basile, dopo due assoluzioni e dopo che la sentenza è passata in giudicato, presenta il suo conto alla giustizia.
“14 mesi trascorsi ingiustamente in carcere “ spiega il suo legale, Francesca Conte “hanno lasciato un segno indelebile. E’ evidente che il ragazzo è vittima di un errore giudiziario.” Colitti jr fu arrestato nel 2009 assieme al nonno perchè ritenuti gli autori dell’omicidio dell’esponente dell’Italia dei Valori, assassinato l’anno prima, a Ugento.
Assolto per ben due volte è tornato definitivamente libero dopo la sentenza definitiva dello scorso maggio. Per non aver commesso il fatto. E questo avrebbe portato a “conseguenze personali, familiari, patrimoniali, morali, irreparabili” così come si legge nella motivazione che accompagna la richiesta avanzata dal giovane ugentino.
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