POGGIARDO– Camere tinteggiate di fresco, corridoi lindi, porte e impianti nuovi di zecca. Tutto chiuso, sotto chiave. In attesa di un’attivazione che tarda da ben due anni. Senza un vero perché. È il paradosso del reparto di gastroenterologia di Scorrano. Qui, già nel secondo semestre del 2011, avrebbe dovuto essere trasferito lo stesso reparto ancora aperto a Poggiardo.
A disporlo è stata una delibera del 15 marzo 2011 firmata dall’allora commissario straordinario della Asl di Lecce Paola Ciannamea. Lo aveva previsto il Piano di Rientro adottato dalla giunta regionale il 30 novembre 2010, il provvedimento che ha fissato la disattivazione di stabilimenti ospedalieri con un numero di posti letto inferiori a quelli soglia o con meno di tre unità operative per acuti. Tra questi, appunto, il Pispico di Poggiardo.
Ad accompagnarci su al secondo piano è Franco Malerba, dirigente della direzione sanitaria del Veris Delli Ponti. L’ingresso al nuovo reparto è chiuso, ci mettiamo un po’ a trovare le chiavi per accedere. Dentro, un reparto fantasma, per quanto privo degli arredi, perchè, appunto, qui verranno riciclati quelli poggiardesi. Il tutto per un totale di 16 posti letto.
I lavori, in verità, sono stati programmati già da subito. La prima delibera del direttore generale Guido Scoditti è del 10 dicembre 2010: lavori di ristrutturazione di una parte del 2′ piano aggiudicati alla ditta Sitec Impianti di Nardò per 108mila euro. Il 25 novembre dell’anno successivo, un’altra tranche da 105mila euro. Fa un totale di 213mila euro spesi, per il momento, a vuoto per lavori completati, almeno per le degenze, totalmente.
Ciò che manca è la messa a punto di quest’altro corridoio, sempre sullo stesso piano, comunicante, destinato ad ospitare gli ambulatori e le due sale endoscopiche. Se si vuole davvero, in poco tempo potrebbero essere ultimate. Era per attendere al conclusione di questi cantieri che era stato accordato lo slittamento al 2011 del trasferimento da Poggiardo. Ma di questo non c’è traccia, senza un motivo preciso.
Che a porre un freno siano le solite beghe più che il completamento, per quel poco che rimane da fare, del reparto è più che un sospetto. Le unità operative di maglie sono state completamente spostate qui senza problemi. Su Poggiardo, stabilimento destinato ad altro, a residenza socio assistenziale, non si muove nulla. E perchè? E dire che il Piano di rientro doveva servire a far risparmiare e investire sul territorio. A quanto pare, a macchia di leopardo.