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“Cuori a Traino”: l’impresa conto l’inquinamento è riuscita

TARANTO- Ce l’hanno fatta. “Cuori a Traino” è arrivata al traguardo. Fabio Matacchiera, presidente del Fondo Antidiossina Onlus, Giuseppe D’Andria e Valerio e Davide Oliva hanno portato a termine l’impresa di trainare a nuoto, per alcune miglia, la motonave “Lady Luna”, del peso di 26 tonnellate.

Tutto con la sola forza della braccia e della carica dei cento bambini a bordo dell’imbarcazione, in compagnia di dieci adulti. La sfida è servita a richiamare l’attenzione sull’inquinamento a Taranto: un’impresa che sembrava impossibile e che invece è riuscita: è forte l’analogia con la situazione di Taranto che sembra non poter cambiare e che invece, nell’entusiasmo dei bambini, può trovare la svolta.

“I bambini testimoniano la speranza per un futuro diverso, piangevo mentre sentivo il loro incoraggiamento”. Lo ha detto Matacchiera all’arrivo, dopo aver raccolto l’abbraccio e l’affetto della gente.

Provato ma felice il presidente del fondo antidiossina che da anni ormai porta avanti con determinazione una battaglia contro l’inquinamento: “Speravo di farcela, è andata meglio del previsto. Sentivo di riuscirci” ha raccontato ancora col fiatone”.

Matacchiera ha ringraziato tutti quelli che hanno partecipato alla realizzazione dell’evento, ma un grazie particolare lo ha dedicato alla Procura di Taranto: “Grazie alla magistratura, grazie al giudice Patrizia Todisco”. Tutto si è svolto secondo il programma e l’arrivo oltre il ponte girevole è stato in anticipo rispetto a quanto stabilito, tra gli applausi della gente che è accorsa a seguire la manifestazione da record.

“Cuori a traino” è dedicata ad Alessandro Rebuzzi, morto a 16 anni per fibrosi cistica, ed è collegata ad una raccolta fondi per la prevenzione del tumore al seno.

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