MANDURIA- Dopo il corteo del 9 settembre scorso a Ginosa contro la chiusura delle sede del tribunale che raccoglie l’ utenza di Laterza e Castellaneta, oltre appunto quella di Ginosa, è la volta del corteo dei sondaci di Manduria, Avetrana, Sava e Maruggio, per dire no alla riforma sull’accorpamento dei tribunali. Rispettivamente i sindaci sono roberto Massafra, mario de marco, Dario Iaia e Alberto Chimienti.
In tutto il salento sono 15, in totale le sedi distaccate, che saranno colpite dall’accorpamento. 4 a Taranto ma anche 7 a Lecce, e 4 a Brindisi. Proprio nel giorno della chiusura delle sedi distaccate, come più volte annunciato dal ministro Annamaria Cancellieri, questa volta protestano i primi cittadini del versante orientale, seguiti da cittadini ed avvocati. “questa è una riforma che pensa meramente al risparmio per lo stato – spiega a nome di tutti mario de marco, sindaco di Avetrana – ma se l unica logica è quella del risparmio senza tutelare le altre esigenze è ovvio che ne risentirà la qualità della giustizia!”.
Che il governo farà, con l’ accorpamento, economi è vero. Solo il tribunale di Manduria costa circa 150mila euro l’ anno. Ma – aggiunge De Marco – le sedi distaccate sono un’esigenza imprescindibile. La nostra – afferma – non è una lotta egositica – ma il problema è oggettivo. Del resto il tribunale di Taranto è centrale, è già abbastanza intasato e non è nelle condizioni di reggere le parti che dell intera provincia”.
Il no all’ accorpamento è anche a livello regionale. Lo aveva detto a Ginosa il consigliere regionale del Pdl Pietro Lospinuso. Ma nonostante i comuni interessanti proseguono sulla strada dei ricorsi al tar, il governo non vuole sentire ragioni.