LECCE- Salento terra a vocazione turistica, il Salento che lavora grazie al turismo. I dati di Unioncamere parlano chiaro: nel secondo trimestre del 2013 si è registrato un consistente aumento della domanda di lavoro, scaturita dalle attività collegate al turismo che nel periodo estivo necessitano di personale stagionale. La variazione occupazionale attesa un segno positivo: alle 3.660 “entrate” di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, si contrappongono circa 1.570 “uscite” (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi), da cui deriva un “saldo” largamente positivo, pari a circa 2.090 unità. L’84% delle nuove assunzioni di lavoratori dipendenti è assorbito dal settore dei servizi, circa 7 punti in più rispetto al trimestre precedente. Diminuisce quindi il peso dell’industria (costruzioni comprese), che non supera il 16% del totale. Tra i servizi, prevalgono nettamente le attività collegate al turismo e alla ristorazione, con 2.100 assunzioni (due terzi del totale provinciale). Seguono, a distanza, le attività del commercio, con 160 assunzioni (5%) e i servizi alle persone (100 unità e 3%).
Il complesso degli “altri servizi” supera di poco le 300 unità (10%).Nel Salento, la richiesta di esperienza specifica risulta in diminuzione e interesserà il 65% delle assunzioni totali, quota che resta comunque superiore di 6 punti alla media regionale. In particolare, a oltre il 32% dei candidati sarà richiesta un’esperienza specifica nella professione e ad altrettanti un’esperienza almeno nel settore dell’impresa.
Di pari passo con la minore richiesta di esperienza diminuiscono anche i problemi delle imprese salentine nel trovare i profili desiderati: esse prevedono di avere difficoltà solo in 5 casi su 100 nel trovare i profili professionali desiderati.
In questo trimestre, la quota di assunzioni rivolte ai giovani con meno di 30 anni si attesta attorno al 15% del totale, circa la metà rispetto al trimestre precedente. Per quanto riguarda il genere, le “opportunità” per le donne in provincia di Lecce risultano pari al 47% del totale, circa 10 punti in più rispetto a tre mesi prima.
L’11% delle assunzioni previste dalle imprese leccesi nel 2° trimestre 2013 (360 unità in termini assoluti) riguarderà profili “high skill”, ossia dirigenti, specialisti e tecnici. L’insieme più numeroso è però quello delle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (circa 1.500 unità, per una quota pari al 47% del totale), seguito dalle figure operaie (600 unità, 19%) e da quelle impiegatizie (480 unità, 15%).