Cronaca

The day after, ecco com’è ridotto il ‘Via del Mare’

LECCE  –  Tre auto incendiate e fra esse un suv della Polizia, poliziotti feriti e operatori dell’informazione aggrediti, come è successo al collega del Nuovo Quotidiano, Ivan Tortorella, finito in ospedale dopo essere stato colpito da un gruppo di tifosi solo perchè stava facendo il suo lavoro.

All’indomani dei disordini, arriva il momento della conta dei danni subìti.

E proprio nelle scorse ore funzionari del Comune di Lecce hanno eseguito un sopralluogo allo Stadio di ‘Via del Mare’ per verificare la situazione. Da una prima stima i danni sembrano essere piuttosto contenuti. Dall’Ufficio Impiantistica Sportiva assicurano: non superano i 2.000 €.

La furia dei tifosi si è sfogata sulle vetrate d’accesso agli spogliatoi, su alcuni sedili e su un paio di idranti.

E all’esterno della struttura sportiva, sono ancora ben visibili i segni dei tafferugli. Pietre e sassi ovunque, vetri rotti, scarpe evidentemente smarrite durante la fuga.

La condanna agli autori di tanta violenza, arriva anche dalle istituzioni: il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone condanna “ma – dice – non si generalizzi: il pubblico di Lecce non è quello della guerriglia è quello che ieri ha riempito il ‘Via del Mare’, quello che ha gioito e sofferto per 90 minuti. Lecce non passi per la città della violenza a causa di un episodio isolato quanto efferato”.

La condanna agli autori di tanta violenza, arriva anche attraverso i social network.

Su Facebook, il capogruppo di Lecce Bene Comune, Carlo Salvemini commenta così: “Andrò controcorrente, ma continuo a pensare che l’immagine di una città, nel bene e nel male, è qualcosa che va oltre i successi o gli insuccessi sportivi e i comportamenti della tifoseria. Questi episodi – conclude – sono gravi in quanto tali, non perchè gettano ombre sull’attrattiva di una città”.

Per il consigliere regionale Erio Congedo, si tratta di una delle pagine più brutte della storia del calcio a Lecce. “Purtroppo –  scrive in una nota – resterà in secondo piano lo splendido applauso finale di gran parte dello stadio ai giocatori del Carpi, che hanno vinto dimostrando quell’attaccamento alla maglia che è mancato ai nostri giocatori”.

Per il presidente del Movimento Regione Salento Paolo Pagliaro:  “Un conto è la delusione (forte) per la mancata promozione, un conto è la violenza. La reazione fuori misura di certa tifoseria deve far riflettere tutto l’ambiente e deve interrogare le istituzioni sul forte disagio che si sta vivendo nel Salento e che ha reso irriconoscibile quella che fino a ieri era considerata, invece, la tifoseria più civile e sportiva d’Italia. Il calcio deve continuare ad essere un’opportunità per tutti in questa terra piena di contraddizioni”.

Per il deputato PD Salvatore Capone: “Non è concepibile che un manipolo di scalmanati sancisca in questo modo violento e irresponsabile la fine di una partita e di un campionato, distruggendo quel che c’è da distruggere, aggredendo pubblico e operatori dell’informazione. Non è questa la tifoseria di cui ha bisogno la nostra squadra di calcio, nè tantomeno è questo il modo per affrontare la delusione di un campionato andato a male”.

E giunge anche la solidarietà e la vicinanza al collega Ivan Tortorella da parte dei fotoreporter e cameraman leccesi. Solidarietà e vicinanza anche agli altri colleghi aggrediti e malmenati che si sono visti distruggere in pochi minuti di follia attrezzature frutto di anni di sacrificio e di lavoro.

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