Cronaca

Unisalento: Zara, Carducci e Laudizi in corsa per il Rettorato

LECCE  –   In tre sui nastri di partenza per conquistare lo scranno più alto all’interno di Unisalento, ossia il trono di rettore nel post Laforgia. I candidati in lizza sono: Michele Carducci, 50 enne, docente di Diritto Costituzionale comparato.

Dal mondo umanistico proviene invece Giovanni Laudizi, 63 anni, professore di Letteratura Latina.

Infine Vincenzo Zara, 52 enne, docente di Biochimica e prorettore con delega alla Didattica dell’Università del Salento.

Sono loro i magnifici tre che si sfideranno, a suon di confronti, il primo nel polo di Ecotekne. Oggi più che mai la facoltà di Giurisprudenza appare centrale nell’incontro con i candidati secondo un metodo assolutamente trasparente e democratico che consenta a tutti i docenti di quell’area di conoscere direttamente le persone che intendono candidarsi alla carica di rettore.

L’incontro è una prima presa di conoscenza dei candidati, poichè Giurisprudenza da sempre in tutti gli Atenei italiani costituisce, come amano dire i giuristi, la spina dorsale istituzionale del mondo accademico. E su come affrontare e gestire l’Università, al centro del polverone mediatico giudiziario negli ultimi tempi, verteranno i programmi dei candidati, due dei quali hanno già indicato il prorettore vicario: sono Zara e Carducci.

Il primo ha indicato Vittorio Boscia, professore di Economia. Il secondo invece, Alberto Baset, ordinario di Ecologia. Controtendenza invece Laudizi che, in un’ottica di condivisione, ha preferito lasciare in bianco lo spazio destinato al numero due.

Un segnale di cambiamento anche questo? Lo decideranno le urne in programma il 9 luglio a Ecotekne.

Se nessuno avrà raggiunto la maggioranza si rivoterà il 10 e 11 luglio. Se sarà ancora fumata nera si ricorrerà al ballottaggio fra i due candidati più suffragati il 12 luglio, le operazioni di voto andranno avanti ad oltranza fino a quando non si avranno i numeri richiesti.

Il rettore, secondo la Riforma Gelmini, sarà in carica per 6 anni, ma non rieleggibile. Da oggi, insomma, parte un mese di campagna elettorale vera e propria, segnata da incontri e con l’avvicinarsi dell’ora ‘x’, sempre più caldi e carichi di fendenti. 

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